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Un mare di ancestrale memoria ricco di simboli accoglie l'autrice che, con coraggio e con l'aiuto di altre donne, si mette in ascolto della propria storia e la fa diventare linfa vitale nel cammino di ricerca della propria identità, verso nuovi gradi di libertà. Un linguaggio poetico essenziale e nel tempo stesso accogliente che nel "multiforme mare della creatività" prende vita ed incontra, rendendoli evidenti, i nodi esistenziali che limitano lo sviluppo del proprio benessere materiale e spirituale. E nella tortuosa strada del perdono si risvegliano rabbie sopite che dialogano con il proprio desiderio di pace e armonia e, liberati dal peso dell'azione-reazione di traumi e ferite subite e inferte, nutrono la bellezza del vivere. Prendimi per mano è una richiesta di aiuto ed anche un'apertura verso la vita. È il desiderio dell'incontro vero, autentico, con se stessi e con l'altro da sé.